L'IMPRONTA DEL BOSCO

il bosco incantato ha l'obiettivo di costituire un punto di riferimento e incontro, per rispondere al bisogno di socialità, confronto e conoscenza, lasciando entrare chi porta esperienza e chi semplicemente vuol esserne parte. Gli spazi arredati a misura di bambino, accolgono i piccoli e loro famiglie.
Ogni attività che nasce al bosco è guidata dall'intenzione di accompagnare chi vuole tornare ad un ritmo di vita più compatibile con il nostro essereIl bosco incantato è dialogo, scambio, ascolto, ecologia, ri-uso, divertimento, scoperta, aiuto, amicizia. Al bosco riprendi il tuo tempo e i tuoi bambini crescono conoscendo il piacere di essere se stessi in mezzo agli altri.

L'AMBIENTAMENTO PARTECIPATO

All'interno di un progetto educativo basato sulla condivisione educativa tra educatrice e genitori, da settembre 2017, ho iniziato a praticare un nuovo metodo di inserimento al nido: l'ambientamento in tre giorni o ambientamento partecipato. Si tratta di un percorso che vede attivamente presenti genitori e bambin* insieme. Prevede la frequenza di tre giorni interi dalle 9.30 alle 15.30. Questo consente ai bambini e alle bambine nuov* di conoscere ambiente, persone e tempi di quella che sarà a lungo la loro seconda casa affiancati dal genitore. Consente al genitore, nel ruolo di accompagnatore, di essere anche esploratore di un mondo che spesso conosce per la prima volta come suo figlio.
I tre giorni, insieme ad alcuni appuntamenti informativi precedentemente organizzati, ci aiutano a creare con spontaneità relazioni spogliate da dubbi e vestite di consapevolezza.

L’ambientamento in tre giorni all’asilo nido domiciliare il bosco incantato
A giugno (2017) ho incontrato per la prima volta l’ambientamento in tre giorni, su fb. Ho alzato le sopracciglia per lo stupore, ho storto il naso sospettando una fregatura, sono passata oltre.
In agosto si è aperto un nuovo capitolo. Tra i nuovi iscritti c’è un bimbo di 2 anni con un fratellino in arrivo per fine settembre. La madre manifesta il forte desiderio di accompagnarlo nell’ambientamento.  Nel preparare gli ambientamenti ho pensato che se in quell’annuncio di fb avessi trovato un po’ di pedagogia, forse poteva fare al caso mio. Ho iniziato le ricerche, ho cercato informazioni, letteratura e ho trovato il contatto di Silvia Iaccarino. Le informazioni erano tutte voci entusiaste di educatrici e genitori soddisfattissimi. Ma il materiale in rete è pochissimo. Quasi tutti articoli o interviste su blog. I principi alla base del metodo mi convincevano, ma trovavo tutto troppo positivo. Niente critiche, nessun difetto. Ho deciso di chiedere direttamente a Silvia. In sostanza le ho raccontato quello che avevo letto e quello che credevo di aver capito. Le ho spiegato le mie perplessità. Le sue parole mi hanno fatto abbandonare ogni resistenza e, con la sua assistenza a distanza, ho dato il via alla sperimentazione all’interno del mio asilo nido domiciliare.
A fine agosto ho organizzato un’incontro informativo per i genitori. Ho preparato un libretto contenente gli articoli più significativi scaricati da internet e uno schema dei passaggi del metodo di ambientamento in tre giorni (supervisionato da Silvia). Hanno partecipato i genitori di tre bambini nuovi su quattro nuovi iscritti; la quarta famiglia non era ancora rientrata dalle vacanze; i genitori della bimba frequentante dall’anno precedente non erano disponibili.
Lo abbiamo letto insieme, ho spiegato e approfondito i dettagli. Ho sottolineato le differenze tra metodo tre giorni e ambientamento tradizionale. Ho offerto loro la possibilità di indicare la loro preferenza. In base all’esito della riunione avrei definito il programma di ambientamento.
I genitori presenti si sono subito dati disponibili ad accompagnare i loro bambini con il metodo tre giorni; gli assenti sono stati aggiornati e la nuova famiglia ha accettato con entusiasmo la proposta. La modalità di rientro proposta per la bimba frequentante dall’anno precedente, pensata in versione “tre giorni”, è stata positivamente accolta dai genitori.
C’è stato modo di approfondire ancora il tema in occasione dei colloqui individuali preliminari all’ambientamento.
Il primo step prevede l’ingresso contemporaneo di tre nuovi bimbi a cui si aggiungerà, in terza giornata, con tempo corto, la bimba che rientra dall’anno precedente.
Lunedì 4 settembre 2017
Si parte! I preparativi sono stati impegnativi. Molto dal punto di vista emotivo. Negli ultimi giorni sono stata tesa e concentrata in un'unica direzione: il nido. Partendo a pieno regime tutto ha dovuto essere pronto. Tutto, i fondamentali e anche i dettagli.


Come ogni anno, ambientamento è: riconoscere i bisogni e aggiustare la scena, programmare ogni giorno ed essere disposti a ripensare tutto, accudire ogni bambino ed ogni esigenza individuale. Qualunque sia il metodo “aggiustare i programmi e rimodulare” diventa quotidianità.
Alla fine del primo giorno di frequenza accompagnata dai genitori, la positività mi ha travolta e al tempo stesso mi ha ripagata e rilassata. Non era proprio scontato che il nido domiciliare fosse adeguato a vivere questo tipo di esperienza. I messaggi scambiati nel pomeriggio con le mamme hanno alimentato la mia fiducia

io: Mi viene una frase difficile da esprimere ma importante per tutti noi.
Stiamo vivendo un'esperienza emotivamente molto impegnativa, perciò vi chiedo di ascoltarvi senza timore. I sentimenti non emergono per caso e in questo spazio e in questo momento ci possiamo fermare a leggerli insieme, rispettando ciascuno di essi, se volete
Simona: Per me è veramente un'esperienza importante. Vedere la mia piccola rapportarsi con altre persone con le quali poi passerà del tempo senza di me mi suscita tante diverse emozioni e gioie perché è come se mi crescesse sotto gli occhi ancor più veloce che mai ...
Simona: Non sono preoccupata anzi sono fiduciosa e positiva , migliorerà in tante cose e crescerà

Io: Grazie
Simona: Grazie a te grazie a Simona
Valentina: Oggi è stata una giornata positiva per me e anche per Vieri, sicuramente facilitata dal fatto che erano solo due bimbi e con noi mamme, vediamo come reagisce nei prossimi giorni, ma sono fiduciosa ed ottimista...Grazie del pensiero. A domani
io: Grazie
 
Mi sono confrontata con il mio gruppo di coordinamento pedagogico composto dalla  coordinatrice e 5 educatori/titolari di asilo nido domiciliare. I dubbi emersi sono stati:
  • Va bene per il genitore tipo svedese, ma sarà adeguato per il genitore italiano?
  • Da non distacco a distacco totale, non sarà troppo? magari si potrebbe mediare, su questo.
  • In uno spazio piccolo come i nostri, può essere un numero di persone gestibile?

Oltre ai dubbi sono state riconosciuti tutti i notevoli vantaggi relativi alla costruzione del legame tra adulti. In quella data non potevo affermare con certezza se il ni.do fosse adatto al metodo 3 giorni o se il metodo 3 giorni dovesse essere in parte modificato per il ni.do. Allora non vedevo criticità da correggere. Era il terzo giorno
In parallelo, quotidianamente, aggiorno Silvia

Oggi è il "grande giorno"...vediamo come va.

Tieni presente che, se necessario, potrete allungare un po' i tempi mantenendo ancora il genitore in affiancamento al bambino. L'importante è che ciò non passi al bambino l'idea che il nido è un posto "spiacevole" dove deve sempre essere accompagnato (ciò lo intendo principalmente da parte del genitore). La modalità di inserimento in 3 gg è altamente flessibile e ciascuno la può adattare in base al proprio contento. Non c'è un unico modo di attivare questo approccio.
 
07:28, rispondo:
"Tieni presente che, se necessario, potrete allungare un po' i tempi mantenendo ancora il genitore in affiancamento al bambino" .... significa che se il saluto è troppo carico di tensione faccio entrare per un po' il genitore che dopo se ne andrà? Esempio restando x il buongiorno e poi saluto? O si attiva direttamente il 4 giorno insieme?
Immagino che x ogni coppia in ambientamento sia diverso, ma dicendo che 3 giorni sono sufficienti si può intendere che il saluto non sarà faticoso o che sarà di una fatica contenibile?
Grazie x questo inizio giornata didattico  :)
Silvia:
sì l'idea sarebbe entra ancora per un po' poi se ne va. Da valutare se attivare l'intera giornata...inizierei a ragionare, se necessario, sul resto per il buongiorno e poi vado.
ovviamente non aspettarti che non ci siano reazioni da parte dei bambini! potrebbero certamente piangere, ci sarete voi a sostenerli e consolarli,
l'inserimento in 3 gg non è "miracolo"! ;-)
 
Il quarto giorno è stato piuttosto sereno
Per oggi sono molto sollevata di aver riposto fiducia in questo metodo
Sms con Silvia
Io: Il metodo 3 giorni non è il miracolo ma ci si avvicina parecchio =)) sta andando tutto molto bene
Silvia: E vaiiiiiiiiiiii!!!!! Sono molto contenta!!
io: E io molto sollevata. Anche perché posso rassicurare gli incerti avendo toccato con mano. Ci sentiamo domani

messaggi dai genitori:
[7/9, 07:25] Simona: Buongiorno a tutti Ieri sera la Martina batteva le dita e poi i pugni sul tappeto e rideva a più non posso ;fantastica la canzoncina del buongiorno !!!!
Buon lavoro e buona giornata a tutti
io: Grazie Simona! Questa è una grande carica in previsione di oggi
 

Quarto giorno (pensieri di notte)
Oggi il diario è molto lungo. Semplicemente costituito da report giornalieri che sembrano quelli di un ordinario ... settimo? Ottavo? Nono? Chissà quale giorno di un ambientamento tradizionale. Siamo già molto più vicini ai giorni del consolidamento! 
Faccio questo lavoro da molti anni, da sempre direi. Il mio nido funziona da 5 anni. Le mie figlie, mio marito, mia madre che spesso fa da spalla a casa nostra, soprattutto quando sono più presa, tutti loro mi guardano con occhi increduli. Guardano questi bimbi tranquilli e si stupiscono. Tutto questo è positivamente anomalo e costruttivo. Questo risuonare di canti e giochi per la maggior parte della giornata lascia vibrare corde meno tese, corde non in emergenza, corde che si stanno legando con dolcezza. Si formano nodi che diventano ogni giorno più forti. Mi viene l'immagine dei bimbi portati in fascia. Anzi direi che mi torna questa immagine perché me la sono già trovata nei pensieri elaborando il progetto. I bimbi portati, certi delle sicurezze che il contatto con il genitore gli ha trasmesso, ad un certo punto scendono dalla fascia e decidono di camminare da soli, correndo o lasciandosi tenere la mano ma comunque sicuri del loro desiderio. L'ambientamento in 3 giorni è la fascia che accompagna il passaggio da casa a nido e dai genitori agli educatori. È il sostegno emotivo che rinforza il piccolo, rassicura il genitore e agevola la nuova figura di riferimento.
Io mi sento diversa, in allerta certo, per cogliere tutto, ma serena, positiva e leggera.
Sto galleggiando su questo successo, ma con i piedi ben piantati per terra. I 2 (soli) bimbi dell'ambientamento speciale sono di facile gestione (o lo sono grazie all'ambientamento speciale?) e sono un numero piccolissimo, un paragone da nulla. Però hanno il valore dei primi due, i casi da confermare, l'esperienza fatta
Ci sarà sicuramente una terza "coppia 3 giorni" e forse una quarta, con le quali aggiungerò materiale alla valigia
Per quello che ho ricevuto fin qui sono molto contenta di aver provato

 
L’esperienza fatta anche e soprattutto di relazione cresce …
Sabato 16 settembre, @ a tutti i genitori
buongiorno, riparto da questo messaggio di (mamma) Barbara e rispondo
"Alla fine di questi quattro giorni di inserimento... ecco ... mi sento di dirvi grazie! Grazie X l'accoglienza e X la bella esperienza che ha permesso anche a noi mamme di esserci, di vivere anche noi un po' di quello che vivono e vivranno i nostri cuccioli."
Alla fine di queste due settimane di ambientamento io dico grazie a voi per aver accolto la proposta del metodo tre giorni. Nei prossimi giorni inizierà un nuovo periodo di assestamento, osservazione, valutazione. Ci saranno momenti travolti dalle emozioni e momenti di lavoro obiettivo di valutazione dei traguardi raggiunti, dei pro dei contro, dei miglioramenti e degli aggiustamenti.
Visto la passione con cui fin da subito la dottoressa Iaccarino ci seguiti da dietro le quinte, ci tengo a restituirle la nostra esperienza. Questo servirà ad ampliare la sua conoscenza del tema anche negli aspetti che più lo caratterizzano e lo differenziano all'interno del nido domiciliare. Sarà una restituzione fatta di diari quotidiani, domande che hanno trovato risposte, tecnicismi e emozioni.
Se volete partecipare con la vostra personale esperienza potete scriverla o raccontarmela. Può rimanere privata o amalgamarsi con tutto il resto. Sono curiosa di capire se fra voi genitori è emerso quello che (in teoria) mi aspettavo. A dire il vero credo di si!
Ci aspettano ancora giorni impegnativi, ma credo che insieme abbiamo costruito buone fondamenta
Buon fine settimana di riposo e recupero

 
[16/9, 12:16] Simona:
Ciao Barbara, prima di iniziare l'inserimento avevo un po' paura che la Martina non si staccasse facilmente dal suo ambiente familiare e quindi non riuscisse a giocare interagire ecc ecc ; piange e piangerà ancora tante altre volte ma io la vedo serena, allegra e la sera quando finalmente riesco a passare un po' di tempo con lei vedo che sta crescendo anche nel modo di giocare con me... batte le manine in terra (imita la canzone del buongiorno )batte i pugni e ride ride... questo mi fa capire che è serena, che ho fatto bene a fidarmi di voi. Per me è molto importante essere tranquilla di saperla nel "posto giusto " perché lavorando tutto il giorno ho bisogno di essere tranquilla anche io. Quindi ti rinnovo i miei "complimenti " e sono felice di aver scelto il tuo asilo . Buona giornata
io: Grazie Simona Per ogni bambino c'è un lavoro da fare e ogni bambino ha il suo lavoro da fare. Adesso la serenità comincia a farsi spazio e noi abbiamo tutto da imparare ... giocando
Buon riposo e fine settimana

 
mercoledì 20 settembre, Wapp con Silvia
(un bimbo va in crisi e la mia fiducia nel metodo inizia a vacillare)
io: Buondì Vieri dopo aver iniziato il nido il 4 settembre fino a mercoledì della sua seconda settimana è crollato sotto raffreddore e febbre.
Rientrato oggi è stato in crisi piena dall'arrivo in poi. Niente lo ha distolto dal pensiero mamma. Considerando i giorni precedenti, direi che è rientrato come se non avesse interrotto. Infatti in seconda settimana stava già scivolando verso la crisi. Perciò non ho voluto forzare la mano con la nanna. Avendo la mamma disponibile (e ancora col pancione), l'ho mandato a casa dopo pranzo

... capita anche questo nell'ordinario dell'ambientamento in tre giorni?
Credo che ogni bimbo abbia i suoi tempi e che Vieri non avrebbe avuto un percorso diverso con l'ambientamento tradizionale.
Perciò penso che il 3 giorni abbia notevoli vantaggi ma non ci fa camminare sulle acque. Non sono critica, sto riflettendo. Mi ero illusa che potesse attenuare questo tipo di aspetti; che l'iniezione di fiducia iniziale facesse da vaccino. E siccome sono un'ottimista, ora spero stia formando una bella massa di anticorpi
Silvia: grazie Barbara come sempre dei tuoi aggiornamenti! Forse il mio entusiasmo nel parlarne crea l'aspettativa che sia miracolistico, cosa che non è, ovviamente... condivido con te che comunque ogni bambino ha un suo percorso e confido a mia volta nella creazione degli anticorpi!  A presto cara e un abbraccio


h 22, metto insieme i pensieri:
C'è un però: io ho poca fiducia nell'azione vaccinale :(
1) L'accettazione della separazione all'arrivo è andata a buon fine per Vieri, Lucia e Matilde B.; Martina ha lievi difficoltà al distacco ma si lascia attrarre facilmente da giochi e situazioni.
2) i genitori sono molto gratificati da questa full immersion. Anche la mamma di Matilde B., che in più di un'occasione ho trovato in difficoltà di fronte al comportamento della figlia
3) assistere alle dinamiche genitore figlio da un notevole aiuto a conoscere i bambini, il genitore e il suo stile educativo
4) assistere ad un diverso stile educativo stimola il genitore e l'educatore
5) affrontare i primi tre giorni totalmente affiancati risparmia ai bimbi la fatica di sopportare il (a volte forte) senso di smarrimento e riduce nei giorni successivi l'ansia da separazione perché hanno già un bagaglio di conoscenze acquisite
6) il punto 5 non esclude che la crisi per la presa di coscienza non si manifesti più o meno forte nei giorni successivi
7) il punto 5 non esclude che le modalità di frequenza preventivate risultino non praticabili. Pertanto, come può capitare di modificare, allungando i tempi, durante un ambientamento tradizionale, può capitare di dover aggiustare alcuni aspetti organizzativi dopo i primi tre giorni
8) i bimbi hanno la stessa reazione all'ambientamento con entrambe le modalità? Credo che Lucia, Vieri e Martina avrebbero dato le stesse risposte. Matilde B. forse no. A posteriori è ancora incerta la risposta. Scegliendo una qualunque delle due strade è sempre nel presente che scorre la carreggiata. Le opzioni sull'altra scelta restano solo ipotesi. Non so decidere se l'allungare i tempi sia così determinante.
9) la letteratura scaricata da internet consiste in esperienze raccontate da genitori e succinte illustrazioni del metodo. Traspare una positività che non lascia presagire un critico dopo. Non c'è scritto che l'accompagnamento parentale non vale come “buono sconto difficoltà successive”.
Se dal punto di vista dei genitori e dell'educatore si vedono molti vantaggi e ho riscontrato che quanto mi aspettavo era ottenibile, dal punto di vista del bambino vedo due pro: non affronta il nuovo da solo; può riconoscere quello che ha intorno quando il genitore non è più al nido
10) avendo i genitori al nido la fatica dell'educatore è "solo" organizzativa ed è infinitamente inferiore rispetto al tradizionale, il carico emotivo
11) avere i genitori al nido permette di captare suggerimenti spendibili quando si diviene l'adulto di riferimento


Sabato 30 settembre, riflessioni @ con il coordinamento
Dopo l'entusiasmo iniziale ho avuto bisogno di un tempo di riflessione. Ora posso scrivere di nuovo.
Leggendo quel poco che si trova ho avuto l'impressione, per quanto incredula e con il desiderio di verificare, che i 3 giorni fossero risolutivi. Pareva che avessero la capacità magica di alleviare sofferenze. Trovo invece che la disillusione mi abbia riportato una realtà meno leggera, ma carica di considerazioni che mi fanno comunque arrivare a dire "lo rifarei"
Di fronte alla naturale e consueta reazione dei bambini (pianto, disperazione, inquietudine, ...) ho avuto un attimo di sbandamento. Dubbi pesanti si sono fatti avanti. Ho iniziato ad osservare, riflettere e valutare. Pro e contro sono stati incasellati e se dovesse uscirne un articolo ci sarà un paragrafo dedicato al dopo 3 giorni.
Mi sono chiesta: ma i bambini ci guadagnano o subiscono una organizzazione che porta indubbi (e verificati) vantaggi a genitori e educatori?
Tengo ben presente che la mia esperienza si basa su numeri davvero limitati e variabili che si sono presentate puntualmente come ogni anno educativo, ma anche su un'esperienza di diversi anni di gestione degli ambientamenti tradizionali.
Quello che ho raccolto mi porta a pensare che ogni bambino farà il proprio percorso e avrà da affrontare il proprio ciclone emotivo. Per alcuni, i meno sereni, i meno forti, i più dipendenti sarà una strada più lunga e faticosa con entrambe le tipologie di ambientamento. Però chi avrà fatto un ambientamento tradizionale avrà goduto "solo" della gradualità. Il bambino che avrà vissuto il tre giorni avrà goduto dell'essere accompagnato molto a lungo dal genitore e aver condiviso questi importantissimi primi momenti senza la separazione. Avrà mostrato con spontaneità se stesso all'educatrice che, con delicatezza, ha la possibilità di inserirsi come nuovo elemento e di stare in osservazione. La raccolta di questi giorni aggiungerà molti elementi a quelli emersi nei colloqui preliminari. Le sensazioni acquistano concretezza. Certe risposte chiariscono la domanda a monte. Si accumula un bagaglio formidabile da sfruttare nei giorni successivi. Con alcuni genitori scattano facilmente la complicità, la collaborazione e si accende una relazione chiara. Il genitore che avrà vissuto il tre giorni, si porta a casa tanto e avrà tanto da restituire
perché il vissuto tocca la pelle e scivola dentro per poi far vibrare corde che non tutti sanno di avere. L’educatore si trova a collaborare con genitori più consapevoli.
Il convivere quei tre giorni in aggiunta ai colloqui individuali, mi hanno aiutata a chiarirmi le idee. Tutto quello che potevo "prevedere" come modalità di reazione dei singoli bambini (e che ho riscontrato) sarebbe successo anche dopo le 2 settimane tradizionali
Insomma l'ambientamento è un momento destabilizzante e di stabilizzazione in divenire, ma il metodo tre giorni conferma tutti i vantaggi che mi aveva anticipato
 
Quest’ultima riflessione ha praticamente chiuso un lungo periodo di pensieri, dubbi, ricerche, illusioni, disillusioni, conferme e crescita professionale. Nei giorni successivi sono stata presa da studiar rimedi a crisi importanti. E ora quella prima esperienza, travolgente ed impegnativa, è dentro il mio nido e dentro di me, messa a dimora ma condivisa e pronta ad essere rinnovata.
 31 ottobre 2017

Settembre 2019,
Questo è il mio terzo anno di ambientamento accompagnato. Il quarto giorno è sempre stato un buon giorno e ogni bimbo ha poi praticato il proprio percorso. A volte ci sono state "aggiustature" dei programmi. Ogni volta con la piena collaborazione di genitori resi consapevoli, anche, dal proprio vissuto in quei tre indimenticabili giorni.
Quest'anno sarà un po' speciale. La prima settimana di settembre è stata dedicata ai rientri. La seconda settimana è arrivata la prima bimba nuova. La prima settimana di ottobre arriveranno gli ultimi due bimbi nuovi. La tempistica gioca decisamente a favore.
La particolarità del primo ambientamento è che la bimba è molto piccola. Ha 10 mesi e mezzo. Questo ha voluto dire che il "potere" del linguaggio verbale ha avuto un valore davvero limitato. Se nella direzione adulto-bambina ha potuto essere riconoscibile per l'esperienza acquisita nei tre giorni, nella direzione inversa è stato naturalmente inesistente. Quindi ogni bisogno è stato interpretato e, fortunatamente, il più delle volte indovinato e soddisfatto. Il pianto delle 9.30: nostalgia? fame? smarrimento? sonno? La difficoltà ad addormentarsi: una sua peculiarità? Si, la mamma ci ha avvertite, ma divento in quel frangente, per la prima volta un quotidiano riferimento e desidero rispondere al meglio ad ogni sua necessità. Qui interviene probabilmente il carico di fiducia dei tre giorni e il suo riflesso avvolge adulti e bambini che, non per magia ma per buone pratiche, riescono a comunicare e a risolvere. È stato un quarto giorno a dire il vero stancante a causa dell'incertezza, ma oggi dopo un quinto giorno perfetto posso dire che è stato "un quarto" importante tappa di percorso educante.                             §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

          Esperimenti di fata e scherzi di folletto
Il gioco per i bambini è un esercizio di abilità da scoprire, da migliorare, da capire, da inventare.
La narrazione, la drammatizzazione teatrale, il gioco simbolico ("far finta di...") aprono la mente alla fantasia, all'immaginazione e alla conquista del reale. Le attività di manipolazione, il contatto fisico, la psicomotricità insegnano al bambino a vivere il proprio corpo. I giochi di colore, il gioco destrutturato, le costruzioni favoriscono l'apprendimento dei movimenti raffinati (quelli della mano e delle dita) attraverso il piacere di fare rinforzano la stima di se stessi e l'esercizio della creatività.
           Il gruppo dei bambini
Durante ogni anno educativo accolgo 7 bambin* di età compresa tra i 9 e i 36 mesi. Alcuni per il secondo anno, altr* per la prima volta.
Sette bambin* sono: sette personalità, sette caratteri, sette esperienze, sette necessità, sette soluzioni, un'alchimia in continuo movimento.
Il nido domiciliare  sa sviluppare una notevole sensibilità nell'individuare esigenze particolari e offrire disponibilità ad ascoltare e assecondare le richieste. Insomma, i bisogni personali potranno essere rispettati senza correre il rischio di rimanere inascoltati perché non individuati tra tante voci. L'armonia e la coesione del gruppo faranno si che l'esperienza portata dal singolo sia condivisa e partecipata.
          Il mio ruolo
Il ruolo dell'educatrice è quello di essere ponte tra servizio e famiglia. Riceve la fiducia dei genitori, accoglie le necessità dei bambini singoli e in gruppo. Nella relazione con i bambini sarà guida, regista e mediatrice. Nella relazione con gli adulti saprà essere collaborativa, propositiva, disponibile all'ascolto; nello spirito della condivisione dell'esperienza, avrà sempre il tempo per riportare la giornata dei bambini per raccontare di cosa si è arricchita la loro quotidianità.
          Il tempo e la routine
Ogni momento della giornata avrà il giusto tempo: per i bambini, questo significherà incontrare un ambiente in cui si riesce a concludere ciò che si è iniziato, e anche se risulta difficile, si ha il tempo di riprovare. Liberi di esprimersi, vivranno con maggior pienezza le proprie esperienze alimentando l'orgoglio delle prime grandi e piccole conquiste.
Significherà anche saper aspettare che compagni abbiano avuto il tempo necessario.
Il tempo corrisponderà anche al ritmo della giornata, scandirà i diversi momenti e ne sarà il contenitore. Le routine, le attività, la comunicazione verbale e non verbale saranno sempre rispettose di questo prezioso bisogno.
          La partecipazione dei genitori
L'asilo nido domiciliare è un luogo di persone, sentimenti, emozioni.
I genitori sono chiamati ad essere attivi e partecipativi: sono parte essenziale della vita del bosco perché sostenendo una relazione con questo piccolo mondo scopriranno di esserne parte, non clienti; perché mostrandosi fiduciosi nei confronti dell'asilo, trasmetteranno sicurezza ai bambini; perché attraverso la loro collaborazione, l'educatrice può lavorare in modo efficace; perché la serenità conquistata dopo le burrasche emotive dei primi giorni. permette loro di godere un'esperienza ogni volta irripetibile ed eccezionale.


                                                                                       LA GIORNATA AL BOSCO

Esiste un vero e proprio schema generale della giornata che chiede di essere rispettato affinché i bambini possano crearsi uno "scomparto interiore" in cui riescono a collocare gli eventi per poi riconoscerli. L'abitudine, il tempo e il rispetto del tempo personale, sono gli elementi attraverso cui questa struttura si consolida ogni giorno. Come noi adulti impostiamo la nostra giornata/settimana/mese/periodo ... per avere dei punti di riferimento passati, presenti e futuri, allo stesso scopo dobbiamo provvedere a soddisfare la medesima esigenza nella vita dei bambini: costruire punti di riferimento. L'abitudine consente di riconoscere e prevedere i diversi eventi che si susseguono nella giornata. Sono il risveglio e la colazione a casa, il prepararsi per uscire, l'arrivo all'asilo e il saluto, la separazione da chi accompagna, il gioco libero, la merenda all'asilo, i momenti di cura personale, le attività, il pranzo all'asilo, la nanna all'asilo, il ricongiungimento, la merenda a casa, i giochi con/in famiglia, la cena, la nanna.
Il tempo determina la durata dello svolgimento delle abitudini. Così ciascun momento avrà un ciclo costante: inizio, durata e fine. Come in tutte le cose del mondo, degli esseri viventi, insomma tutto ciò che gira intorno all'essere umano, c'è un ritmo che si ripete. Il bambino, ne ha uno proprio che, continuamente si adatta amalgamandosi, abituandosi, riferendosi all'ambiente a lui più prossimo per estendersi poi, sempre più lontano.
E' importante capire questo per costruire un tipo di educazione attenta, osservatrice, costruttiva.
Al bosco i bambini trovano una microsocietà rispettosa dei tempi personali, che li aiuterà a sviluppare una crescita stimolata dal confronto con quella che, in questi primissimi anni di vita, rappresenta una parte importante del vivere quotidiano.